Targa prova: non si può usare sulle auto immatricolate
La Corte di Cassazione il 25 agosto scorso, si è pronunciata sulla possibilità di usare le targhe prova su veicoli già immatricolati ma non assicurati, situazione già affrontata due anni fa dai ministeri dell’interno e dei trasporti e conseguentemente congelata, in attesa di un parere del Consiglio di Stato che non è mai arrivato.
La suprema corte ha stabilito un principio che avrà importanti ripercussioni sul settore automobilistico: “Dei danni derivanti dalla circolazione del veicolo già targato, che circoli con targa prova, deve rispondere solo l’assicuratore del veicolo e non l’assicuratore della targa di prova”.
Quindi in caso di sinistro con una macchina usata non assicurata il danno dovrà essere risarcito da chi lo ha provocato, cioè dal guidatore, anche se sulla vettura era presente una targa prova. Un pronunciamento che cambia completamente il mondo delle auto di seconda mano vendute da professionisti: auto usate sempre assicurate e targa prova solo su quelle non ancora immatricolate.
La targa prova, secondo la Cassazione, non copre le auto usate non assicurate. I venditori di auto usate, ma anche i loro clienti, dovranno tenere conto del rischio, da oggi più concreto, che l’assicuratore della targa prova, in caso di sinistro con colpa, possa negare il risarcimento.
Potrebbe quindi aprirsi una nuova opportunità per il settore delle assicurazioni: prodotti e formule differenti per i vari parchi di auto usate ritirate in permuta o ex aziendali o km zero sulle quali finora si è usata, per i test drive o la movimentazione tra i diversi show room dello stesso dealer, la targa prova con finalità di copertura assicurativa. Con una non trascurabile controindicazione: l’inevitabile ribaltamento dei relativi costi sui prezzi dei veicoli e, quindi, sui consumatori.
FONTE: Quattroruote
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